Il Cristo Ligneo del XII° secolo va al restauro, tornerà ad Amaseno in estate

Questa mattina, presso la Collegiata Santa Maria Assunta, alla presenza del parroco don Italo, del personale del comune di Amaseno e dei tecnici, funzionari e storici della Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici del Lazio, il Cristo Deposto, la statua lignea a grandezza naturale che rappresenta il Nazzareno deposto dalla croce, custodito nella chiesa amasenese sin dalla sua consacrazione, è stato prelevato dal personale della Soprintendenza per essere sottoposto ad un accurato e profondo restauro.
"Un'opera di assoluto valore artistico e storico", chiosa il dottor Franco Rossi,
storico dell'Arte e funzionario competente per territorio di Amaseno della Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici del Lazio, entusiasta per la fattiva collaborazione in atto ormai da qualche anno tra il suo ufficio e l'amministrazione comunale di Amaseno. "Amaseno è un territorio ricco di preziose opere d'arte", continua il dottor Rossi, "e sono felice, in veste di funzionario e da amante dell'arte, che simili tesori possano essere conservati nel miglior modo possibile perché noi e le generazioni future possiamo ammirarli in tutto il loro splendore. Amaseno, nonostante si trovi in una posizione un po' defilata rispetto alle vie di comunicazione più importanti, nel Medio Evo era una tappa fissa negli spostamenti che i religiosi dell'epoca intraprendevano, per attraversare l'Italia da nord a sud e viceversa. Questo continuo passaggio ha fatto si che l'arte religiosa si diffondesse anche nei centri più piccoli, proprio per l'abitudine dei monaci di lasciare testimonianze del loro passaggio con la costruzione di chiese ed abbazie, lasciandoci in eredità tanti capolavori frutto della sapienza di tanti artisti".



Il restauro, conservativo ed estetico, che dovrebbe impegnare i tecnici della Soprintendenza per un periodo di sei mesi, consisterà principalmente nello stabilizzare il legno, in più punti consumato e attaccato da tarli, e nel ripristinare i colori originali della scultura, risalente al periodo di costruzione della Collegiata di Santa Maria Assunta, consacrata nel 1177. Come spiega la dottoressa Alessandra Acconci, funzionaria della Soprintendenza nonché uno dei massimi esperti di sculture sacre lignee, il Cristo Deposto verrà sottoposto ad esami tecnico-scientifici per comprenderne le tecniche di costruzione. Ad un esame superficiale è probabile che la statua sia opera di più artisti ignoti e che le varie parti (testa, busto, braccia e gambe) siano state assemblate una volta realizzate separatamente. La statua, realizzata in legno, presenta uno strato di tessuto su cui, successivamente, è stato posto il colore, ormai quasi totalmente scomparso. La scultura, probabilmente, è l'unica superstite di quello che doveva essere un trittico e non presenta, a parte i segni del tempo, grandi danni, se si esclude la mano destra, priva delle dita.
Buone notizie arrivano anche dal progetto museale amasenese, di cui avevamo già parlato in passato, e che sembra finalmente in dirittura d'arrivo. Lo conferma il dottor Franco Rossi, entusiasta per la proficua collaborazione che si è instaurata tra la sopraintendenza e il comune di Amaseno, dopo anni di immobilismo. Il Museo di Amaseno potrà diventare realtà una volta che l'architetto Martinella Bravo avrà portato a termine la catalogazione e l'inventario dell'intero patrimonio artistico amasenese, che troverà finalmente la giusta collocazione nei locali del Castello, perché residenti e turisti ne possano fruire.
Insomma, finalmente le opere d'arte di Amaseno cominciano a ricevere l'attenzione che meritano, per una crescita, culturale ed economica, dell'intero paese. Un riconoscimento va in particolare all'assessore al Turismo e alla Cultura di Amaseno, Cristiano Tabacchino, che ha portato avanti la collaborazione tra comune e Soprintendenza iniziata con la passata amministrazione, fermamente convinto che la crescita di un popolo passi anche attraverso la promozione del proprio patrimonio artistico.

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