Capo d’Acqua: da parco attrezzato a discarica a cielo aperto, l'incuria e l'abbandono del sito segnalato dai cittadini

I cittadini ci hanno segnalato le terribili condizioni in cui versa quello che era uno dei parchi più belli della Valle dell’Amaseno: tracce di movida e di incuria in uno degli angoli verdi più belli, indicato tra i maggiori attrattori turistici della nostra terra.
Cronaca di un degrado annunciato, quello del Parco di Capo d'Acqua, visto che sono tre anni che sistematicamente sulla cronaca locale viene pubblicato lo stato di abbandono in cui è sprofondato uno dei posti più suggestivi di Amaseno. Si tratta di un attrattore turistico e speleologico perché lo scenario naturale di una bellezza fuori del comune, racchiude un segreto: una grotta carsica sottomarina, una risorgenza a gomito di 30 metri già esplorata e meta di escursioni specialistiche di speleologi provenienti da ogni parte d'Italia, utilizzata come palestra anche dai sub dei Vigili del Fuoco.

Esisteva un parco con staccionate di legno, tavoli e lampioni, nonché vialetti e cestini per i rifiuti. Un luogo incantato, un'oasi incastonata tra la pianura dell'Amaseno e le pendici dei monti Ausoni, che alcuni anni fa era lo scenario in cui si svolgevano stupende feste all’aperto a cura della Pro Loco di Amaseno. Ora questa zona è diventata teatro di scorribande notturne di teppisti e luogo d'incontri a base di sesso, droga o alcol. Un vero peccato: i lampioni sono stati tutti rotti, i muretti di pietra viva tutti coperti di scritte, e grazie a Dio solo la Madonnina posta nella grotta esterna si è salvata perché protetta da un cancello.
Questo è quel che resta di un parco turistico, destinato a scampagnate e visite didattiche, nato per contribuire allo sviluppo del paese, uno spazio verde stupendo, verde smeraldo, inserito anche nelle guide speleologiche. Soldi pubblici andati in fumo per incuria e per cattiva consuetudine, non è sempre il caso di dire che è colpa delle varie amministrazioni, ma della poca considerazione in cui i cittadini tengono l’ambiente ed il patrimonio collettivo. Scrivere sui muretti con la vernice indelebile è il risultato di profonda inciviltà, scarsa conoscenza e totale mancanza di rispetto per le opere realizzate con i soldi dei contribuenti.

Invece che gruppi di gitanti, nella zona di Capo d’Acqua, attrattore carsico di interesse nazionale, si incontrano i resti lasciati dai frequentatori notturni, e si deve far attenzione a non pestare preservativi usati, bottiglie di alcoolici, lattine, tracce di spinelli e tanto altro sudiciume. Il tanto agognato e sbandierato lancio turistico della Valle dell’Amaseno, che andrebbe fatto lavorando tutti assieme per un intento comune, resta al palo. Le scelte e le iniziative adottate dalle varie amministrazioni (comune, provincia e regione), soprattutto se mirate ad arricchire cultura e benessere della comunità, andrebbero condivise e accolte con entusiasmo da tutti, mentre con stupore non possiamo che assistere al masochismo e all'autodistruzione di chi si crede anticonformista e rivoluzionario, mentre provoca solo la scomparsa del futuro proprio e dell'intero territorio.

Questo parco andrebbe valorizzato come location di accoglienza per gruppi turistici, magari con degustazioni o escursioni guidate nel verde per riscoprire il piacere di una lunga e salutare passeggiata all’aria aperta. Le potenzialità per lo sviluppo ci sono, i presupposti che Madre Natura ci ha regalato anche. Quella che deve crescere è la maturità e l'educazione della cittadinanza.

Lara Celletti

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