Bambino morso da un serpente, cosa fare in caso si venisse morsi da una vipera

Come ogni estate si ripropone il problema della convivenza tra gli uomini e gli animali potenzialmente pericolosi per la nostra salute: vespe, calabroni, vipere, ragni e ogni genere di insetti, aracnidi e rettili. E' di Venerdì scorso la notizia che un bambino di
Amaseno è stato morso da un serpente, probabilmente un'innocua biscia, nel giardino della propria casa. Grande apprensione in famiglia, la corsa verso il Pronto Soccorso, poi il lieto fine, tutto risolto con un grande spavento e 24 ore di ricovero in osservazione precauzionale in ospedale.
Ma come difendersi in caso si venisse morsi non da una biscia ma da una vipera? Negli ultimi anni in Italia non viene più prodotto siero anti vipera, divenuto quasi introvabile, e la sola speranza di non subire gravi conseguenze è quella offerta dal Centro Antiveleni di Roma, l'unica struttura regionale in grado di trattare i sintomi di avvelenamento da morso di vipera, che si manifesta con tumefazione e dolorabilità dei linfonodi in prossimità del morso, secchezza della bocca e sete intensa, vomito e diarrea, crampi muscolari, pallore progressivo, vertigini, angoscia e mal di testa, caduta della pressione sanguigna.
Molto si può fare come misura preventiva: se si passeggia in campagna sarebbe buona norma indossare sempre scarpe pesanti con calzini e pantaloni lunghi, oltre ad evitare di mettere le mani in mezzo alla vegetazione o tra i sassi; in secondo luogo, una volta che dovesse verificarsi di venir morsi da un serpente, è fondamentale saper riconoscere i segni del morso: quello di una vipera è caratterizzato dal segno lasciato sulla pelle dai due denti attraverso i quali viene iniettato il veleno.

Il morso di una serpe innocua, invece, è costituito da diverse punture superficiali disposte su uno o due archi ed è caratterizzato da un modesto dolore che passa rapidamente senza altri segni.
In ogni caso la prima regola fondamentale per soccorrere la vittima di un morso di vipera è la calma. Applicare quindi un laccio emostatico (o in mancanza di questo un fazzoletto, una cintura o simili) tre cm circa al di sopra del morso per evitare che il veleno si propaghi; lavare e disinfettare la ferita; incidere la cute eseguendo un taglio che unisca i due fori di ingresso, quindi un altro taglio perpendicolare al primo nel suo punto di mezzo; spremete con forza la ferita, ma non succhiarla assolutamente: per la presenza nella bocca di piccole ferite o ulcerazioni, tale operazione potrebbe essere pericolosa per il soccorritore stesso! Mantenere il paziente disteso e immobile e cercare di tranquillizzarlo e accompagnatelo al più vicino Pronto Soccorso.

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