Capretta gettata viva nel fiume, aveva appena partorito

Una scena raccapricciante, una di quelle che restano impresse nella memoria per la loro carica di crudeltà. Una capra è stata abbandonata nel fiume, gettata dentro una busta di plastica in balia delle acque.
La povera bestia quando è stata trovata era ancora viva, lacerata e stremata dalla sofferenza è morta subito dopo.
La zona è quella del Pisciarello, il fatto è accaduto venerdì scorso in tarda mattinata, ad avvistare il povero animale sono stati alcuni agricoltori che stavano lavorando un campo vicino il letto del fiume. Si tratta di una storia orribile di una violenza inaudita: perché far soffrire così quella povera capretta?
Una storia che lascia di sale. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri, gli operatori del comune ed anche il servizio veterinario. L’animale non era nemmeno regolarmente registrato perché mancante di marchio. L’autore di questa violenza dovrebbe rispondere del suo gesto davanti la legge, purtroppo nessuno è riuscito a vedere nulla.
Allevare animali è un'arte nobile, seviziarli in questo modo è una depravazione. La capretta, forse, sarebbe morta dopo il parto, ma prolungare le sue pene e lasciarla in quelle condizioni è sadismo. Subito dopo il parto è stata messa in una busta di plastica nera e gettata nelle acque del fiume. Barbarie? Sadismo? Ignoranza? Non bisogna essere necessariamente animalisti per gridare alla tortura.

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