Amaseno, a partire dal 2015 il caseificio industriale produrrà sette quintali di mozzarella al giorno

Sembrava non volessero mai cominciare, poi, dalla scorsa estate hanno preso il via e continuano incessantemente i lavori per dotare Amaseno di un caseificio industriale. Il primo del territorio, capace
di produrre ingenti quantitativi di mozzarella di bufala dal latte prodotto nella nostra valle. E’ la scommessa economica fatta dagli allevatori e dall’allora amministrazione Boni, che riuscì a farsi finanziare il progetto del Piano Integrato di Filera bufalina dalla Pisana, con i fondi comunitari a disposizione del PSR 2007/2013.
Adesso la società coooperativa agricola Amaseno, presieduta da Salvatore Rinna, che dovrà gestire l’impianto, vuole dare impulso alla crescita del settore bufalino, una realtà economica consolidata ma che non ha ancora le caratteristiche vere del distretto agroalimentare, industriale o di qualità che sia. Probabilmente entro il prossimo mese di marzo, ma sicuramente entro giugno 2015, termine ultimo per utilizzare i fondi del P.S.R. ormai scaduto, il caseificio industriale di Amaseno, andrà a regime. L’impianto è stato localizzato nella zona di Don Chei, e grazie ai finanziamenti regionali ed allo sforzo finanziario delle aziende che fanno parte della cooperativa di gestione, si punta allo sviluppo dell’agricoltura della valle.

I lavori sono eseguiti dalla ditta locale di Roberto Popolla su progetto dell’Ing. Alessandro Mirabella per un importo di circa un milione di euro. Da questo impianto, capace di trasformare a pieno regime fino a sette quintali di mozzarella al giorno, si attende la svolta economica del settore portante della Valle dell’Amaseno: l’indotto del latte di bufala. Il latte prodotto ad Amaseno ma anche nel resto della valle potrebbe avere adesso un nuovo sbocco, essere direttamente lavorato in loco ed il prodotto finito consegnato alle grandi catene di distribuzione. E’ quanto previsto nel progetto integrato di filiera bufalina, che vuole implementare tutte le fasi della produzione, dal latte al bene trasformato, mozzarella e formaggi. Perché si è capito che il valore aggiunto maggiore, la vera ricchezza sta nella vendita del prodotto finito e non del latte, come avviene finora ad Amaseno, che cede circa il 90 per cento del latte ai caseifici del campano o del pontino. Anche perché, non bisogna dimenticarlo, la nostra valle è registrata come zona di origine della mozzarella D.O.P. campana.

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