Vicenda cascate di Mole S.Stefano, il committente chiede la revoca dell'ordinanza di sospensione lavori

Nuovo capitolo legato alla vicenda del manufatto in costruzione presso le cascate sul fiume Amaseno in località Mole Santo Stefano. Dopo l'Ordinanza di sospensione dei lavori emessa dal comune di
Prossedi, Davide Palombi, committente dell'opera in questione, ribatte alle osservazioni sollevate dall'ordinanza e specifica, punto per punto, i motivi per cui l'opera avrebbe tutti i permessi necessari e chiedendo quindi "l'immediata revoca dell'ordinanza in quanto lesiva nell'immagine e nei diritti del sottoscritto". Nella missiva, protocollata dal comune di Prossedi il 19/08/2015, inoltre, si fa riferimento alla circostanza che il "decreto Energia", nelle cui more è stata richiesta e ottenuta l'autorizzazione, è prossimo alla scadenza e quindi "eventuali ritardi nell'attivazione dell'impianto potrebbero causare una esclusione dallo stesso con elevatissimi danni economici per i quali ci si riserva la richiesta a chi ne ha responsabilità".
Nel frattempo il direttore dei lavori ha comunicato al comune di Prossedi la parziale fine lavori, in data 12/08/2015, un giorno prima che venisse emessa l'ordinanza di sospensione, datata 13/08/2015. Ora la palla torna al comune di Prossedi, che si era riservato un periodo di 45 giorni per decidere il da farsi, per una vicenda che assume sempre più i contorni di un giallo.

Di seguito uno stralcio della lettera inviata al comune di Prossedi:
[...]preso visione dei punti contestati comunica quanto segue:

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